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I DESK DELLA RETE ESTERA IBS

DESK esteri IBS & Servizi

I DESK DELLA RETE ESTERA IBS – SERVIZI ED OPPORTUNITÀ

I vari DESKS riportano i Servizi attivi nel paese e le Opportunità di Business, includendo i settori, e le tipologie di Aziende che potrebbero ottenere maggiori benefici in termini di Export o di Investimento Diretto Estero nel territorio, sia per le potenzialità del mercato, sia per eventuali agevolazioni o Fondi messi a disposizione dagli Enti Locali o dalle Istituzioni competenti.

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AFRICA ECOWAS-CEDEAO + ANGOLA MAURITANIA

ECOWAS – CEDEAO: Angola, Benin, Burkina Faso, Capo Verde, Costa D’Avorio, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Liberia, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria, Senegal, Sierra Leone, Togo
Congo, Ruanda, Zambia (valutazione caso per caso)
Uganda

AMERICA

AMERICA SETTENTRIONALE, CENTRALE E ISOLE
Canada
USA, Panama
Repubblica Dominicana

AMERICA MERIDIONALE / PAESI LATINI + SPAGNA
Brasile, Colombia, Messico, Perù, Spagna
Cile

ASIA

Kazakistan

FAR EAST
Cina , Incoming in Italia di Clienti ed operatori cinesi LINK
Cambogia, Filippine, Hong Kong, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Singapore, Taiwan, Thailandia, Vietnam
Corea del Sud
Giappone
Singapore

EUROPE

Albania
Benelux (Belgio, Lussemburgo, Olanda)
EST EUROPE: Bulgaria, Polonia, Ungheria + ( Missioni Imprenditoriali in Bulgaria LINK )
Francia + (Montecarlo, Costa Azzurra settore immobiliare)
Germania
Malta
Spagna Isole Canarie (startup)
Ucraina (valutazione caso per caso)

MENA (Middle East & North Africa)

Algeria
Arabia Saudita, Giordania, Iraq, Libano, Regione della Palestina, EAU (Emirati Arabi Uniti) e GCC
Israele
Libia (valutazione caso per caso)
Marocco
Tunisia

Highlight e opportunità nei paesi esteri LINK

Offerta Consulenziale per Associazioni di Categoria ed Industriali, Studi Professionali, Aziende di Servizi, Enti

Associazioni di Categoria SERVIZI IBS

OFFERTA CONSULENZIALE PER ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA ED INDUSTRIALI, STUDI PROFESSIONALI, AZIENDE DI SERVIZI, ENTI

Vogliamo essere per Voi e per le vostre Aziende Clienti, il punto di riferimento per l’Export e l’Internazionalizzazione

FIERE, MISSIONI E INCOMING OPERATORI ECONOMICI

- NEWS SU FIERE : opportunità fieristiche di interesse per settore e paese estero;
- IBS IN FIERA AL POSTO VOSTRO : numero concordato di contatti commerciali certificati di acquirenti, agenti, distributori, relativi ad una fiera di interesse attraverso nostri consulenti senior. VANTAGGIO: riduzione costi per l’Azienda per via della centralizzazione del servizio;
- MISSIONI : informazioni sulle missioni all’estero ed eventi di incoming in Italia da parte di soggetti economici, partner commerciali, buyer;
- FONDI PER MISSIONI E FIERE : informazioni tramite le Istituzioni competenti per accedere ai Fondi disponibili;
- SU RICHIESTA, INCOMING, INCONTRI B2B, MISSIONI E WORKSHOP ESTERI ORGANIZZATI AD HOC : per un numero ristretto di aziende in uno dei territori dove IBS ha maggiore radicamento organizzazione incontri BtoB ed eventi.

PERCORSI FORMATIVI DI PREPARAZIONE AI MERCATI ESTERI E SPECIALIST ADVICE

Attraverso i Fondi Paritetici Interprofessionali, percorsi formativi / consulenziali di check-up e preparazione dell’Azienda per l’Export.
Inoltre percorsi formativi specialistici per aziende esportatrici ed internazionalizzate su vari temi tra cui:
- export manager e approccio strategico ai mercati;
- temi di natura legale: contratto di vendita internazionale, contrattualistica internazionale, rapporto di agenzia e distribuzione, mezzi di pagamento, mancato pagamento e recupero crediti;
- fiscalità internazionale;
- dogane, nuovo codice doganale comunitario, incoterms 2010 e altri argomenti;
- trade and export financing : crediti documentari, garanzie bancarie, PBO (Bank Payment Obligation), LC e Stand By Letter of Credit, assicurazione del credito, altri temi specialistici;
- business planning.

EXPORT MANAGER IN OUTSOURCING

- Export manager in azienda per 6 mesi – 1 anno per attività di Export Development e sviluppo contatto con clienti, buyer, partner commerciali;

ATTITIVTÀ DI BUSINESS DEVELOPMENT

- Scouting agenti, distributori, partner commerciali, soggetti economici all’estero specializzati sui settori di interesse;

SHOWROOM

- Per un gruppo di aziende interessate possiamo agevolare la creazione di uno showroom collettivo e una rete vendita locale, con personale residente localmente che parli la lingua italiana;

DELOCALIZZAZIONE PRODUTTIVA PRODOTTI A BASSO VALORE AGGIUNTO

- Prodotti o un segmenti di produzione che non hanno mercato se prodotti in Italia per costi di produzione elevati. Siamo in grado di assistere le Aziende in un decentramento produttivo in paesi UE ed Extra-UE;
- Alcuni esempi: Albania, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Lettonia, Moldavia, Montenegro, Macedonia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovakia, Turchia, Tunisia e Ungheria;
- Oltre alle pratiche burocratiche il nostro network di società italiane all’estero potrà supportare in merito a consulenza integrata, contabilità, payrol, servizi di assistenza all’imprenditore e alla sua famiglia, altre richieste specifiche.

SCOUTING INVESTITORI E ASSISTENZA IN ANALISI FATTIBILITÀ E BUSINESS PLAN

- Siamo in contatto con Investitori Privati che partecipano a progetti con redditività adeguata;
- Possiamo assistere le aziende che abbiamo una idea progettuale nel tradurla in un business plan e piano di fattibilità da presentare agli investitori.

RETI DI IMPRESA

- Assistenza nella creazione di una “rete di impresa” per aver maggiore forza nell’approcciare i mercati esteri unitamente ai vantaggi fiscali previsti dalla normativa italiana;

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Bolivia, il miracolo economico Latino Americano, il caso della Bolivia

Bolivia economic miracle

BOLIVIA, IL MIRACOLO ECONOMICO LATINO AMERICANO: IL CASO DELLA BOLIVIA

Autore: Diego Caballero Vélez
Novembre 2014
d.caballerovelez(a)gmail.com

Lo scorso 12 ottobre, quando il Presidente Evo Morales fu rieletto per la terza volta consecutiva con il 60% dei voti, la Bolivia disse “sì” al processo di cambiamento miracoloso che il paese sta sperimentando già da qualche anno.

E’ difficile parlare di miracolo economico in questi tempi di crisi dove le grandi potenze occidentali stanno soffrendo alti e bassi economici ormai da anni, dove le grandi multinazionali non rischiano investimenti all’estero per paura della pessima situazione economica di molti paesi, dove l’inflazione ha raggiunto cifre incredibili in molti dei paese europei, in un momento in cui sono proprio i paesi occidentali e ricchi a soffrire maggiormente della crisi, ci troviamo di fronte ad uno sviluppo economico in America Latina degno di essere ammirato dai paesi Occidentali.

Grazie al quale molte imprese stanno pianificando investimenti in questo continente sia per quanto riguarda le importazioni, sia per stabilire nuove relazioni commerciali che fino ad oggi erano viste come impensabili a causa del basso livello di sviluppo economico di questi paesi.

Un esempio di questa crescita economica in America Latina è la Bolivia, che dall’essere uno dei paesi più poveri del Sudamerica è ora uno dei paesi, secondo il FMI, con la maggior crescita economica del sud continente americano, secondo in America Latina al Panamà.

Ma come è possibile che un paese la cui povertà estrema superava nel 2005 il 38% abbia visto una riduzione di quest’ultima fino ad arrivare ad un 21% convertendosi in un dei paesi latinoamericani che sono tra i primi posti per minor rischio di povertà estrema nel futuro? La risposta la troviamo in una serie di politiche economiche applicate alla salita alla presidenza del gruppo politico di Morales.

Un dei passaggi chiave del successo economico della politica di Morales è stata la combinazione di una politica economica sociale con una politica economica di mercato. I boliviani si sono riappropriati delle risorse naturali che erano state concesse ad imprese internazionali, cosa che provocava che la maggior parte dei guadagni fosse per altri paesi.

Attraverso questa politica, la Bolivia ha ottenuto un controllo totale delle sue risorse naturali, facendo propri i guadagni e applicando una politica di mercato che garantisca la partecipazione e la cooperazione dell’impresario privato straniero sotto un controllo statale e, a sua volta, sviluppando alcune politiche sociali per ridurre le differenze di ceto del paese.

In altre parole, si nazionalizza e si recupera l’economia per fare una politica sociale più giusta, nella quale anche le imprese internazionali hanno campo d’azione. La speculazione da parte delle grandi multinazionali si sta riducendo in quanto la politica di Morales mira ad una sicurezza giuridica e delle norme tributarie, facendo sì che la Bolivia sia un centro d’attenzione per grandi imprese.

In un paese in cui nel 2013 il PIL è cresciuto fino ad un 6.8%, secondo il FMI tra gli anni 2014 e 2015 supererà il 5% con un’inflazione minore al 6%, grazie al fatto che in meno di 5 anni è passato ad essere da un paese indebitato un paese creditizio in cui il 10% della popolazione è uscita dalla condizione di povertà estrema ed in cui la tassa di disoccupazione (3.2%) è la più bassa dell’America Latina e il debito pubblico è sceso da un 80% del PIL ad un 33%, il ministro dell’economia della Bolivia, Luis Arce Catacora afferma: “con una buona politica economica si può arrivare ad uno stato di benessere sociale ed è la forma in cui si fanno le cose per arrivare ad un determinato obbiettivo che crea una maggior stabilità sociale”.

Senza dubbio, il miracolo economico portato avanti da un governo socialista ha prodotto l’ammirazione delle grandi economie neoliberali.

LINK GOVERNO BOLIVIA

FONTI
- Ramonet, I.” Bolivia está cambiando”. Le Monde Diplomatique en español, nº 228, Novembre 2014
- Intervista di Juan Carlos Zambrana Marchetti a Luis Arce Catacora, Ministro dell’economia della Bolivia http://juancarloszambrana.com/spanish/?page_id=2082

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Brasile economia rallenta

Brasile economia rallenta

brasile-attrattivita-nonostante-il-rallentamento-economico

BRASILE: L’ATTRATTIVITÀ NONOSTANTE IL RALLENTAMENTO ECONOMICO

Autrice: Elisa Mariani

Settembre 2016

In questi ultimi decenni, il Brasile grazie alle politiche adottate per provvedere all’equilibrio istituzionale e per far fronte all’incremento eccessivo del tasso di inflazione registrato negli anni 90, è divenuto uno dei più grandi paesi emergenti e meta prediletta degli investimenti esteri.

La sua crescita economica è stata agevolata anche dall’entrata a far parte del MERCOSUR, il mercato comune dell’America Meridionale istituito nel 1991, i cui stati membri sono Brasile, Uruguay, Paraguay, Argentina e Venezuela.
Grazie a tale organizzazione è stata resa possibile la libera circolazione di beni e servizi ed è stato rafforzato il potere contrattuale degli stati membri nei confronti di paesi terzi esterni al MERCOSUR.

Nel trattato di istituzione del MERCOSUR ad Asuncíon gli stati membri hanno aderito al rispetto dell’ambiente, dei diritti umani, della democrazia e alla lotta contro la povertà, testimoniando così anche un significativo impegno etico.

Inoltre il paese si è contraddistinto come potenza altamente attrattiva per il suo sviluppo industriale soprattutto nel settore petrolifero, delle infrastrutture, del turismo, delle energie rinnovabili, dei prodotti di consumo, chimico e cosmetico.

Le principali materie prime del paese sono caffè, cotone granaglie, zucchero e nichel. E’ la manifattura a fare da traino per l’economia brasiliana, rappresentando il 70% delle esportazioni. Il settore dei servizi è il più rilevante costituendo il 38,5% della produzione, seguito dall’industria al 31,9% e dall’agricoltura al 29,6%.

In Brasile, paese agiato, la ricchezza non è ben distribuita tra la popolazione, con conseguenti marcate disparità economiche e sociali di cui risente la maggior parte degli abitanti. Il tasso di disoccupazione attuale si attesta al 11,3% contro il 7,4% di luglio 2012, in un paese che ha registrato un aumento della popolazione di circa 4 milioni di unità negli ultimi quattro anni.
Il Brasile riveste altresì un’importanza sul piano internazionale grazie alla sua appartenenza ai BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa), economie emergenti che hanno visto uno sviluppo differente da paese a paese. Il boom della crescita economica si è avuto in Brasile dal 2001 in poi, quando il valore della concentrazione dei redditi, che in media si attesta tra lo 0,23 e lo 0,45, era di 0,553, uno dei più alti mai registrati a livello mondiale.

Sempre nel 2001 la classe media brasiliana ha visto un aumento di 30 milioni di unità, a testimonianza della prosperità di tale periodo. Tuttavia negli ultimi anni il Brasile sta vivendo un rallentamento progressivo della crescita economica, come testimoniano i dati sul PIL in parità di potere d’acquisto. Se infatti nel 1978 il PIL brasiliano si attestava al 12,1%, poco al di sotto della Cina (12,9%) nel 2013 la forbice tra le due potenze si è allargata in maniera più significativa, con il 12,5% del PIL brasiliano contro il 90,1% del PIL cinese.

Tale stallo nell’economia è dovuto principalmente a quattro fattori: all’alto tasso degli interessi debitori, che si aggira intorno al 10%, alla variazione dei prezzi delle materie prime del paese, all’investimento insufficiente nel campo dell’R&D (Research and Development), alle politiche portate avanti dal governo Lula e quello di Dilma Roussef volte a dare stabilità che si sono però rivelate nel complesso fallimentari.

I politici infatti hanno erroneamente cercato la soluzione al problema della crescita economica del paese nello stimolo della domanda, ignorando la possibilità di puntare sugli investimenti per risollevare il paese.

Tuttavia, la nota positiva è rappresentata dal dato fornito dall’Agenzia di Stampa Agencia Brasil, che registra un incremento di 20 milioni di persone nella fascia di consumo più alta, primo step verso l’accrescimento della domanda interna.
Pur manifestando quindi un rallentamento nella crescita economica, il Brasile resta un paese fortemente attrattivo per le sue opportunità di fare affari.

FONTI articolo “Brasile: l’attrattività nonostante il rallentamento economico”:

- limesonline.com
- nuvole.it
- brasileira.it

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