Schengen

Schengen : TRATTATO DI SCHENGEN, COSA C’È DI NUOVO DA SAPERE

Autore : Matteo Aristei

Recentemente il sistema di informazione Schengen è stato rinforzato e si è anche discusso su un ampliamento della zona senza frontiere .

Il Trattato di Schengen ( 14 luglio 1985 ) è un accordo firmato da Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi con lo scopo di eliminare progressivamente i controlli alle frontiere interne e di introdurre la libertà di circolazione per tutti i cittadini dei paesi firmatari, di altri paesi dell’ Unione Europea e di alcuni altri paesi . Ora, lo spazio di Schengen comprende 22 dei 28 paesi dell’ UE. I 26 paesi sono Belgio, Repubblica ceca, Danimarca, Germania, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia, Finlandia e Svezia , ma quattro non sono membri della UE ( Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera ). Non ne fanno parte Bulgaria, Cipro, Croazia, e Romania, per cui il trattato non è ancora entrato in vigore, e Irlanda e Regno Unito, che non hanno aderito alla convenzione esercitando la cosiddetta clausola di esclusione ( opt – out ).

Le regole della zona Schengen sono che : i paesi devono prendersi la responsabilità di controllare le frontiere esterne dell’ UE; devono applicare le regole comuni di Schengen, come il controllo dello spazio aereo, terrestre e marittimo e rilasciare visti secondo un sistema uniforme ; per assicurare un alto livello di sicurezza nell’ area Schengen ci deve essere cooperazione fra le forze di polizia e di frontiera dei vari paesi attraverso il sistema di scambio di informazioni Schengen .

Schengen

Lo spazio Schengen, uno degli avanzamenti più concreti dell’ Unione europea, è una zona di libera circolazione dove i controlli alle frontiere sono stati aboliti per tutti i viaggiatori, salvo circostanze eccezionali . Ogni anno 1,25 miliardi di viaggi vengono effettuati all’ interno dell’ area Schengen . Inoltre, l’appartenenza a Schengen implica una cooperazione di polizia tra tutti i membri per combattere la criminalità organizzata o il terrorismo .

Mercoledì 24 ottobre 2018 sono state approvate le nuove regole che migliorano la gestione dei confini esterni e salvaguardano la sicurezza interna di 30 paesi europei . Il sistema di informazione Schengen è stato rinforzato per dare più sicurezza ai cittadini europei . Il SIS è stato istituito nel 1990 dopo l’ abolizione dei controlli alla frontiera nello spazio Schengen . La forma attuale ( nota come “ SIS II ”) è stata adottata nel 2006 ed è diventata operativa nel 2013 . Ci saranno regole più forti per la protezione dei dati, oltre alla supervisione da parte del garante .

Uno dei vantaggi più evidenti dell’ Unione Europea è quello della libertà di circolazione, ovvero vivere, studiare, lavorare e andare in pensione ovunque nell’ Unione . Recentemente si è parlato di un allargamento della zona Schengen : il Parlamento europeo ha chiesto varie volte se Romania e Bulgaria vengano ammessi ; il processo dell’ingresso della Croazia è in corso .

Purtroppo però, dal 2015 in seguito alla crisi migratoria e all’ intensificarsi delle minacce terroristiche, alcuni stati hanno deciso di re – introdurre i controlli alle frontiere . In alcuni casi i controlli sono stati prolungati fino al 30 aprile 2018 per la Francia, e fino al 12 maggio 2018 nel caso di Austria, Danimarca, Germania, Svezia e Norvegia . Queste misure sono state concepite per essere temporanee e eccezionali, ma sono passati due anni e ancora non è stato ristabilito un normale funzionamento del sistema . I controlli alle frontiere ostacolano la libera circolazione di persone, merci e servizi in tutta l’ UE . I controlli hanno un impatto negativo principalmente sul settore del trasporto transfrontaliero di merci e del turismo e sui lavoratori : sono infatti 1.7 milioni i lavoratori europei che tutti i giorni attraversano una frontiera per andare al lavoro . Il mantenimento dei controlli comporta per il settore pubblico dei costi amministrativi e relativi alle infrastrutture . Se il trattato di Schengen dovesse crollare, l’economia ne risentirebbe molto .

L’accordo di Schengen è un vero e proprio cardine della vita di milioni di europei, e il suo ipotetico crollo, nono solo porterebbe danni all’ economia, ma anche ai cittadini che, pian piano, non si sentiranno più cittadini europei e ciò porterà a un malessere comune .

FONTI ARTICOLO :

http://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/security/20181011STO15882/rafforzamento-del-sistema-di-informazione-schengen

https://www.internazionale.it/notizie/2015/09/15/come-funziona-lo-spazio-schengen-mappa

https://eur-lex.europa.eu/summary/glossary/schengen_agreement.html?locale=it

http://www.europarl.europa.eu/factsheets/it/sheet/152/politica-d-immigrazione