Certificazione Halal

ORIGINE DEL TERMINE Ḥalāl

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Il termine Ḥalāl (حلال, ḥalāl, halaal) è un vocabolo arabo il cui significato è “lecito”.
Nella lingua araba, il termine viene utilizzato per catalogare tutto quanto risulta secondo l’Islam consentito, in opposizione a ciò che è proibito.
Il concetto di base si applica al comportamento, alla modalità di parlare, al tipo di abbigliamento, alla condotta e alle consuetudini in tema di alimentazione.

Nel mondo occidentale viene collegato agli alimenti preparati in modo accettabile secondo le norme della legge islamica.
Nel mondo musulmano, da parte di diverse persone appartenenti a differenti regioni o comunità islamiche, non sempre c’è concordanza su quanto sia da considerare “halāl”.
Focalizzandoci sulle persone che aderiscono all’applicazione della filosofia al cibo, essi ritengono sia ritenuto ḥalāl, ciò che non contempla una sostanza proibita e se la carne è stata macellata secondo le linee guida della tradizione e del rito islamico, indicate nella Sunna anche conosciute con il termine dhabīḥa.

Il rito prevede che gli animali devono essere coscienti all’atto della loro uccisione, che deve avvenire recidendo la trachea e l’esofago e con il conseguente dissanguamento completo dell’animale.
Questa che abbiamo indicato è la più rigida interpretazione di ḥalāl ed è anche una linea di pensiero diffusa tra i musulmani, poiché coincidente con le prescrizioni islamiche.
Si evince come la questione del cibo ricopra una consistente ed importante area nella Shari°ah Islamica.

COME VIENE CLASSIFICATO IL CIBO SECONDO I PRINCIPI Ḥalāl

Il cibo si può classificare in due settori principali:

PIANTE, FRUTTI, VEGETALI, SEMI

Salvo esse contengano sostanze dannose per l’essere umano (veleno, sostanze narcotiche) esse possono essere consumate per nutrirsi.

CREATURE VIVENTI:

Esse possono essere suddivise ulteriormente in 3 categorie:

a) Creature che vivono nell’acqua;

b) Creature che vivono sulla terra;

c) Creature in grado di volare, come gli uccelli.

CREATURE ACQUATICHE

E’ consentito (ĥalāl) cibarsi di qualunque tipologia di pesce con squame come: trote, salmoni, lucci, triglie, merluzzi, muggini, carpe, naselli, alici, acciughe, aringhe, spigole, branzini, cefali, cernie, dentici, tonni, orate, sogliole, sardine, sarde, gamberetti, gamberi.
Altre creature del mondo marino come quelle che seguono sono illecite: tartarughe, balene, squali, granchi, astici, aragoste, anguille, murene, pesci spada, rombi, razze, moscardini, calamari, seppie, cozze, vongole e ostriche, scampi e altri frutti di mare.
Affinché sia considerato ĥalāl, dunque commestibile, l’essere vivente di natura acquatica deve essere tolto dall’acqua ancora vivo, mentre è irrilevante il metodo di pesca utilizzato. Le uova dei pesci sono considerate in funzione della liceità del pesce in questione.

CREATURE TERRESTRI

Questa categoria comprende tutti gli animali che vivono sulla terra.
Tra gli animali domestici, sono leciti: mucche, cammelli, capre, pecore; questi animali possiedono lo zoccolo fesso ossia spaccato in 2 e tipico del loro genere.
Fra gli animali selvatici, ossia non di allevamento, sono considerati leciti: mucche selvatiche, pecore di montagna, gazzelle, montoni, cervi, mentre viene sconsigliato (makruh), di alimentarsi con carne di asino, mulo, cavallo.
Non è consentito cibarsi invece di animali:
- che hanno zampe o denti canini come: conigli, cani, scimmie, elefanti e secondo versetti del Corano, del maiale;
- di rettili, serpenti, tartarughe;
- di insetti, mosche, parassiti, invece le locuste sono considerate lecite;
Anche di un animale ucciso secondo rito islamico, alcune parti sono proibite: milza, pene, testicoli, sangue, vescica, placenta, bile, vagina, i muscoli vertebrali dal collo al coccige, midollo, le pupille degli occhi, ghiandole, la piccola ghiandola sotto al cervello.

UCCELLI

Sono leciti gli esseri che volano e che hanno il corpo ricoperto da piume, o gli uccelli non rapaci, (ossia che non possiedono artigli). A queste regole di classificazione si aggiungono altri criteri che non citiamo, tuttavia per semplificare possiamo dire che:
- pennuti come polli, tacchini, galli e galline, oche, capponi, anatre, pernici, faraone, quaglie, piccioni, beccacce, allodole, struzzi, fagiani, tordi e uccelletti sono leciti dunque ĥalāl;
- rapaci come falchi, avvoltoi, aquile, cornacchie, corvi, pavoni, pipistrelli e le loro uova, sono illeciti, cigno, rondine, l’upupa sono invece sconsigliati;

LA MACELLAZIONE

Affinché animali considerati leciti siano utilizzabili nella alimentazione, è importante che la macellazione sia avvenuta attraverso il rito islamico, con il taglio simultaneo della giugulare, carotide e trachea dell’animale, mediante un coltello affilato. I requisiti per una corretta macellazione sono:

- Chi esegue l’azione deve essere musulmano, a conoscenza di ciò che è lecito / illecito;
- L’arnese da utilizzare per la macellazione meglio se di ferro;
- L’animale nel momento della macellazione deve essere collocato col muso verso la Santa Ka’baa;
- L’individuo che esegue l’azione della macellazione dovrà pronunciare il nome santo di Allah;
- Bisogna accertarsi che dall’animale fuoriesca un flusso normale di sangue;
- L’animale deve essere in vita e in buona salute al momento in cui avviene la macellazione.

ALCOLICI E GIOCO D’AZZARDO

E’ ritenuto illecito l’utilizzo di sostanze alcoliche, anche in modeste quantità, partecipare alla produzione delle sostanze, distribuirle o venderle, perché gli alcolici riducono o annullano la capacità razionale dell’individuo, che è la caratteristica distintiva più importante rispetto al mondo animale. Gli alcolici favorirebbero anche comportamenti impuri. Illecito è considerato anche il gioco d’azzardo.

CERTIFICAZIONE HALAL, PERCHE’ IMPORTANTE ?

La certificazione halal è indispensabile per aziende Italiane che desiderino esportare i loro prodotti in territori ove i consumatori aderiscano all’islam e pratichino le norme e le regole previste in merito alla liceità dei cibi o del modo in cui l’animale è stato ucciso secondo la tradizione islamica nell’ambito dei processi produttivi, ossia“islamically correct”.
Se consideriamo che le popolazioni che praticano la religione islamica sono quasi 2 miliardi nel mondo, di cui quasi 2 milioni in Italia e 25 milioni in Europa, che secondo stime di esperti diventeranno 70 milioni nel 2025, il potenziale di questa scelta di ottenere la certificazione Halal, risulta immediatamente evidente.

Il certificato si rende indispensabile sia per l’esportazione di animali frutto di macellazione, come bovini e altri animali leciti, tuttavia si richiede anche per alimenti che possono contenere anche tracce di prodotti derivanti da animali macellati; pertanto vi è una procedura ed un elenco di alimenti per i quali è richiesta la certificazione Halal e altri dove essa non è richiesta.

Halal Italia e Halal Italy sono due enti di certificazione per i prodotti di eccellenza del “made in Italy” conformi alle regole di liceità (halal) in settori come quello agro-alimentare, sanitario, cosmetico, farmaceutico, assicurativo e finanziario.
La certificazione spesso si aggiunge a procedure già in essere come ISO e HACCP, infatti la certificazione Halal tiene conto della filiera di prodotto e delle norme di igiene e sicurezza per poter garantire al consumatore finale della GDO o della distribuzione, sia esso musulmano che non, un prodotto di alta qualità rispondente ad elevati standard qualitativi.

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