Europa ed Immigrazione

Immigrazione: La sfida per l’Europa

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LA SFIDA EUROPEA E GLOBALE IN TEMA DI IMMIGRAZIONE

Autrice: Elisa Mariani
Settembre 2016

Croce e delizia del nostro secolo, il fenomeno dell’immigrazione continua ad essere al centro della scena a e a sollevare questioni rilevanti. Rimane infatti un punto interrogativo sui benefici e sulle problematiche apportati dai flussi migratori.

Secondo i dati EUROSTAT di gennaio 2014, nell’Unione Europea i residenti stranieri sarebbero 20,4 milioni, presenti soprattutto in Germania, Italia, Spagna e Francia. Nel periodo 2007 – 2014 è stato inoltre registrato in Italia un aumento del 3% della quota di cittadini stranieri sulla popolazione residente che corrisponde a due milioni di unità. Nel 2013 il flusso di immigrazione in Italia era dato per il 9,2% da rimpatri di cittadini espatriati, per il 25,2% da altri flussi all’interno dell’Unione Europea e per il 65,5% da flussi extra UE. Quest’ultimo dato è il più alto di tutti i paesi UE.

Ciò a testimonianza dell’importanza della popolazione straniera in Italia che costituisce l’8,1% della popolazione complessiva. Inoltre, in Italia gli stranieri compresi tra i 15 ei 34 anni nel 2014 si attestano al 34,3% contro il 21,3% degli italiani, evidenziando una popolazione giovane che rappresenta una risorsa potenziale per il nostro paese. Tuttavia sovente il dibattito pubblico si concentra unicamente sugli aspetti negativi legati a tale tematica che offre invece diversi spunti di riflessione.

Ad ogni modo, come già menzionato, non è solo l’Italia a fare i conti con tale fenomeno, che negli ultimi anni è diventato il principale argomento di discussione nei dibattiti dell’Unione Europea e mondiali. Proprio a partire da ieri è iniziato il Summit sulle Migrazioni ideato da Obama a cui prenderanno parte 150 capi di Stato, in occasione della 71esima assemblea generale delle Nazioni Unite, che vedrà nei prossimi giorni anche lo svolgimento del Vertice ONU sui rifugiati. All’apertura del Summit, il segretario generale dell’ONU Ban Ki-Moon ha affermato: “Migranti e rifugiati non sono un peso, ma un grande potenziale se solo venisse sbloccato”.

L’obiettivo rimane quello fissato e anelato dalle istituzioni internazionali fino ad oggi: la risoluzione della crisi prodotta dagli eccessivi flussi migratori sia regolari che clandestini dovuti a guerre e carestie e di fenomeni connessi a tale drammatica situazione quali terrorismo, sfruttamento, salvataggio dei profughi e adozione di misure comuni a tutti gli Stati riguardo la gestione dell’attraversamento delle frontiere. Tale strategia è volta al raggiungimento, entro il 2018, dei Global Compact sui Migranti e sui Rifugiati.

L’Unione Europea e i suoi Stati Membri arrivano al Summit sulle Migrazioni delle Nazioni Unite con uno stallo istituzionale riguardo tale tematica, che ha visto una perdita di potere decisionale e di azione da parte del Consiglio Europeo e della Commissione Europea, come confermato in un’intervista dal Vice Ministro degli Esteri Italiano con delega all’immigrazione. Tale situazione di frantumazione del potere decisionale europeo si è acuita soprattutto a seguito dell’insuccesso del Vertice di Bratislava, in cui, stando alle dichiarazioni del Premier Italiano Matteo Renzi si è volutamente evitato di parlare in modo approfondito di un argomento in programma come la questione immigrazione per nascondere e lasciare irrisolti i ben noti disaccordi a riguardo tra gli Stati Membri.

In tale occasione si è vista ancora una volta la mancanza di compattezza dell’Unione, con Polonia, Slovacchia, Ungheria e Repubblica Ceca fautori di un piano personale che prevede la richiesta di più poteri decisionali ai singoli stati rispetto all’UE e l’indisponibilità a partecipare ad un eventuale proposta di quote obbligatorie nell’accoglienza dei rifugiati, sostenendo la solidarietà flessibile, ovvero il libero contributo degli Stati Membri al controllo dei flussi migratori secondo le proprie risorse. Tale piano rappresenta un passo in avanti accolto positivamente dalla cancelliera Angela Merkel, che tuttavia rischia per l’ennesima volta di non sfociare in un accordo comune.

Nonostante le note negative, il Vertice di Bratislava ha portato alla stesura di un documento comprensivo di tabella di marcia che mostra alcune misure concrete da attuare in materia di immigrazione. Tra queste l’attuazione della dichiarazione UE-Turchia per il supporto ai Paesi dei Balcani Occidentali, l’istituzione ufficiale e la piena operatività della guardia costiera e di frontiera europea entro la fine dell’anno, accordi con paesi terzi per la decrescita dell’immigrazione clandestina e per l’incremento dei tassi di rimpatrio e la prosecuzione dei lavori per raggiungere il pieno consenso degli Stati Membri dell’UE riguardo una politica migratoria comune.

FONTI articolo “LA SFIDA EUROPEA E GLOBALE IN TEMA DI IMMIGRAZIONE”:

- consilium.europa.eu
- vita.it
- eunews.it
- ansamed.info
- cliclavoro.gov.it

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