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BUSINESS NEWS

Elenco opportunità estere, servizi specialistici, opportunità di Business

SERVIZI INTERNAZIONALIZZAZIONE

RELAZIONI INTERNAZIONALI
- Country Profile e Articoli di Macro-economia, Geo-politica, Cross Culture

I DESK ESTERI IBS
- I Desk della Rete Estera IBS, Servizi ed Opportunità

DIVENTA PARTNER DI IBS
- Offerta Consulenziale per Società di Servizi, Enti, Associazioni di Categoria

EUROPA: OPPORTUNITÀ, BANDI, APPALTI, PROGRAMMI UE VERSO I PAESI TERZI
- Newsletter Agenzia ICE Bruxelles

RINNOVABILI – RICERCHIAMO TERRENI

PER IMPIANTI FOTOLTAICI GRID PARITY DA COSTRUIRE IN ITALIA :

( CLICCA SUL LINK PER I DETTAGLI )

IBS curerà tutto l’ iter burocratico dalla presentazione dei documenti fino al rilascio della Autorizzazione Unica . Già siglati gli accordi con gli investitori pronti all’ acquisto delle Autorizzazioni appena pronte . Dimensioni Impianti a partire da 5 MW fino a 50 MW o superiori . Gli investitori sono interessati anche all’ acquisto di Autorizzazioni già immediatamente cantierabili .

SEMPRE IN ITALIA :

- Cerchiamo impianti o parchi fotovoltaici a terra, ad inseguimento, pensiline, tetti, serre già connessi alla rete per acquirenti pronti all’ acquisto . Requisiti : potenza equivalente o superiore a 50 – 100 Kw , 470 Kw, 800 – 900 Kw a seconda dell’acquirente / investitore, senza limite superiore . L’ investitore chiede di verificare che non ci siano problematiche di attiguità ( per impianti legati a differenti SPV collocate ad una distanza inferiore a quella prevista per legge ), che potrebbe determinare la sospensione degli incentivi a seguito di visita GSE . Se interessati, i dati da fornire in una fase iniziale sono unicamente: Nome SPV preciso della Società a cui fa capo il contratto GSE, Potenza precisa dell’impianto, Localizzazione geografica precisa dell’impianto . A seguito di una prima verifica seguirà l’invio di un teaser per raccogliere le informazioni di dettaglio . Contattaci

- Cerchiamo concessioni sia fotovoltaiche che eoliche per costruire impianti di potenza equivalente o superiore a 10 – 20 MW . Contattaci

PROGETTI ESTERI :

- Polonia : per altri acquirenti, cerchiamo concessioni nel settore fotovoltaico a partire da 1 MW a salire . Contattaci
- Per investitori e acquirenti cerchiamo impianti con incentivi connessi alla rete in paesi esteri stabili . Inoltre sono di interesse anche progetti per la costruzione di parchi fotovoltaici ed eolici, già dotati delle autorizzazioni per costruire e tariffa con Ente statale . Contattaci

COMMESSE ESTERE E LAVORI INFRASTRUTTURALI / EDILI

Segnaliamo lavori infrastrutturali / edili da eseguire in paesi Extra – UE . Contattaci

IMMOBILIARE IN ITALIA

Strutture commerciali a reddito in vendita . Contattaci
Cerchiamo cielo terra in Milano centro con canone di locazione attivo per investitore . Contattaci
Ricerchiamo investitori per interessanti progetti di sviluppo immobiliare con potenziale gestore già disponibile . Contattaci

FILIERE AGROALIMENTARI

Forniamo filiere Agroalimentari chiavi in mano, latte – carne, pomodoro, polli, serre, ecc.
Per Bulbi di Zafferano vai alla pagina Sativus

TEMI CONSULENZIALI

MANUALE ABC DELL’EXPORT – ELEMENTI DI IMPORT – EXPORT
- Indice dei Contenuti e Adempimenti per Inizio Attività Import – Export
- Trovare un Partner Commerciale, vantaggi di Procacciatore di Affari, Agente di Commercio, Distributore
- Operazioni commerciali all’Estero e partecipazione a Fiere
- Principali Documenti da utilizzare nel Commercio Estero
- Tariffa Doganale e Dazi
- Modalità di Consegna delle Merci, Tempi, Qualità, Spedizione, Incoterms
- Modalità di Pagamento e Recupero Crediti
- Il Commercio Elettronico cenni
- Regole Settoriali Import – Export per Alimenti, Cosmetici, Gioielli, Tessile

CONSULENZA DOGANE
- Incoterms 2010
- Cenni sull’Origine delle Merci
- Accordi di Origine Preferenziale dell’Unione Europea
- I vantaggi dello Status di Esportatore Autorizzato AEO (Operatore Economico Autorizzato)
- Glossario Doganale, terminologia utile per una corretta comunicazione con le Dogane
- Free Download – Area Dogane

CONSULENZA FISCALE
- Free Download – Area Fiscalità Internazionale

CONSULENZA LEGALE
- Cenni di Contrattualistica Internazionale
- Giustizia ordinaria o Arbitrato / ADR (Alternative Dispute Resolution)
- Free Download – Area Legale

CONSULENZA SU TRADE & EXPORT FINANCING, ASSICURAZIONE DEL CREDITO E SACE
- Gestione operazioni di Credito Documentario e Garanzie Bancarie Internazionali
- SACE, Export Credit Agency per Assicurare il credito e la Protezione degli Investimenti
- OCSE – OECD Credit Risk Map
- Free Download – Export Credit Risk from OECD

CONSULENZA SUPPLY CHAIN
- Cenni di Logistica e Trasporti

CONSULENZA BUSINESS PLAN
- Business Model Canvas e altri Strategy Tools per la redazione del Business Plan
- Elementi di Business Planning, nell’Export e IDE (Investimento Diretto Estero)
- Free Download – Esempi di Business Plan semplificati

ARTICOLI SU TEMI DI CARATTERE SETTORIALE

AREA FOOD
- Distributori, Buyer, Aziende dolciarie interessate al Cacao grezzo in semi da macinare origine Costa D’Avorio
- Richiesti Buyer, Importatori, Distributori per prodotti Food and Beverage da paesi UE – EXTRA UE
- Download Catalogo TRADING Food & Beverage di IBS
- Richiesti prodotti Food and Beverage per EXPORT
- Valutazione delle Carcasse Bovine mediante il Sistema Internazionale EUROP
- Olio di Argan BIO biologico Certificato USDA, ECOCERT e prodotti Cosmetici;
- Lo Zafferano Iraniano e Marocchino

CERTIFICAZIONI
- Certificazione HALAL, i cibi leciti per il mondo Arabo secondo il rito Islamico

CRISIS MANAGEMENT
- Gestione delle Crisi o Disastri e immediate Azioni Umanitarie
- Elicotteri americani adatti per uso sanitario, ambulanza, trasporto valori petroliferi, minerari, monetari, controllo frontiere

COMMODITIES
- Legna da ardere
- I Pallet: il ruolo nell’Export, dal packaging, allo stoccaggio dei beni e macchinari, al trasporto delle merci nel commercio Internazionale estero;
- Pellet
- Oli Vegetali
- Carburanti

CONSTRUCTION, EDILIZIA
- Bioedilizia ed Edilizia Ecosostenibile, progetto White Home, “case su misura”, soluzioni abitative antisismiche, ecosostenibili, intelligenti

FORMAZIONE FINANZIATA E FONDI PARITETICI
- Formazione Finanziata, Export & Internazionalizzazione, Check-up mercati esteri, tramite i Fondi Paritetici Interprofessionali

RICERCA UNIVERSITARIA, INNOVAZIONE E RISPARMIO FISCALE
- Credito di Imposta e Formazione tramite Decreto 145 sul Finanziamento alle Università

HUMAN CAPITAL DEVELOPMENT
- Il Coaching come soluzione per il successo personale e professionale

SERVIZI SPECIALISTICI PER HOTEL E OSPITALITÀ
- Riepilogo Servizi per Hotel e Ospitalità e modalità di erogazione;

PIATTAFORMA B2B & INTERNATIONAL TRADES
- Piattaforma di Dropshipping start-up innovativa (progetto italiano)
- Scopri le Promozioni per la Membership alla Piattaforma B2B Pandora per contattare direttamente Clienti, Distributori, Fornitori esteri

FIERE, MISSIONI, INCOMING BUYER ED OPERATORI COMMERCIALI
- Missioni e Fiere all’estero, ed Incoming di Buyer ed Operatori Commerciali in Italia

I DESK DELLA RETE ESTERA IBS

DESK esteri IBS & Servizi

I DESK DELLA RETE ESTERA IBS – SERVIZI ED OPPORTUNITÀ

I vari DESKS riportano i Servizi attivi nel paese e le Opportunità di Business, includendo i settori, e le tipologie di Aziende che potrebbero ottenere maggiori benefici in termini di Export o di Investimento Diretto Estero nel territorio, sia per le potenzialità del mercato, sia per eventuali agevolazioni o Fondi messi a disposizione dagli Enti Locali o dalle Istituzioni competenti.

Download Desk files

AFRICA ECOWAS-CEDEAO + ANGOLA MAURITANIA

ECOWAS – CEDEAO: Angola, Benin, Burkina Faso, Capo Verde, Costa D’Avorio, Gambia, Ghana, Guinea, Guinea-Bissau, Liberia, Mali, Mauritania, Niger, Nigeria, Senegal, Sierra Leone, Togo
Congo, Ruanda, Zambia (valutazione caso per caso)
Uganda

AMERICA

AMERICA SETTENTRIONALE, CENTRALE E ISOLE
Canada
USA, Panama
Repubblica Dominicana

AMERICA MERIDIONALE / PAESI LATINI + SPAGNA
Brasile, Colombia, Messico, Perù, Spagna
Cile

ASIA

Kazakistan

FAR EAST
Cina , Incoming in Italia di Clienti ed operatori cinesi LINK
Cambogia, Filippine, Hong Kong, Indonesia, Laos, Malesia, Myanmar, Singapore, Taiwan, Thailandia, Vietnam
Corea del Sud
Giappone
Singapore

EUROPE

Albania
Benelux (Belgio, Lussemburgo, Olanda)
EST EUROPE: Bulgaria, Polonia, Ungheria + ( Missioni Imprenditoriali in Bulgaria LINK )
Francia + (Montecarlo, Costa Azzurra settore immobiliare)
Germania
Malta
Spagna Isole Canarie (startup)
Ucraina (valutazione caso per caso)

MENA (Middle East & North Africa)

Algeria
Arabia Saudita, Giordania, Iraq, Libano, Regione della Palestina, EAU (Emirati Arabi Uniti) e GCC
Israele
Libia (valutazione caso per caso)
Marocco
Tunisia

Highlight e opportunità nei paesi esteri LINK

Offerta Consulenziale per Associazioni di Categoria ed Industriali, Studi Professionali, Aziende di Servizi, Enti

Associazioni di Categoria SERVIZI IBS

OFFERTA CONSULENZIALE PER ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA ED INDUSTRIALI, STUDI PROFESSIONALI, AZIENDE DI SERVIZI, ENTI

Vogliamo essere per Voi e per le vostre Aziende Clienti, il punto di riferimento per l’Export e l’Internazionalizzazione

FIERE, MISSIONI E INCOMING OPERATORI ECONOMICI

- NEWS SU FIERE : opportunità fieristiche di interesse per settore e paese estero;
- IBS IN FIERA AL POSTO VOSTRO : numero concordato di contatti commerciali certificati di acquirenti, agenti, distributori, relativi ad una fiera di interesse attraverso nostri consulenti senior. VANTAGGIO: riduzione costi per l’Azienda per via della centralizzazione del servizio;
- MISSIONI : informazioni sulle missioni all’estero ed eventi di incoming in Italia da parte di soggetti economici, partner commerciali, buyer;
- FONDI PER MISSIONI E FIERE : informazioni tramite le Istituzioni competenti per accedere ai Fondi disponibili;
- SU RICHIESTA, INCOMING, INCONTRI B2B, MISSIONI E WORKSHOP ESTERI ORGANIZZATI AD HOC : per un numero ristretto di aziende in uno dei territori dove IBS ha maggiore radicamento organizzazione incontri BtoB ed eventi.

PERCORSI FORMATIVI DI PREPARAZIONE AI MERCATI ESTERI E SPECIALIST ADVICE

Attraverso i Fondi Paritetici Interprofessionali, percorsi formativi / consulenziali di check-up e preparazione dell’Azienda per l’Export.
Inoltre percorsi formativi specialistici per aziende esportatrici ed internazionalizzate su vari temi tra cui:
- export manager e approccio strategico ai mercati;
- temi di natura legale: contratto di vendita internazionale, contrattualistica internazionale, rapporto di agenzia e distribuzione, mezzi di pagamento, mancato pagamento e recupero crediti;
- fiscalità internazionale;
- dogane, nuovo codice doganale comunitario, incoterms 2010 e altri argomenti;
- trade and export financing : crediti documentari, garanzie bancarie, PBO (Bank Payment Obligation), LC e Stand By Letter of Credit, assicurazione del credito, altri temi specialistici;
- business planning.

EXPORT MANAGER IN OUTSOURCING

- Export manager in azienda per 6 mesi – 1 anno per attività di Export Development e sviluppo contatto con clienti, buyer, partner commerciali;

ATTITIVTÀ DI BUSINESS DEVELOPMENT

- Scouting agenti, distributori, partner commerciali, soggetti economici all’estero specializzati sui settori di interesse;

SHOWROOM

- Per un gruppo di aziende interessate possiamo agevolare la creazione di uno showroom collettivo e una rete vendita locale, con personale residente localmente che parli la lingua italiana;

DELOCALIZZAZIONE PRODUTTIVA PRODOTTI A BASSO VALORE AGGIUNTO

- Prodotti o un segmenti di produzione che non hanno mercato se prodotti in Italia per costi di produzione elevati. Siamo in grado di assistere le Aziende in un decentramento produttivo in paesi UE ed Extra-UE;
- Alcuni esempi: Albania, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Lettonia, Moldavia, Montenegro, Macedonia, Polonia, Repubblica Ceca, Romania, Serbia, Slovakia, Turchia, Tunisia e Ungheria;
- Oltre alle pratiche burocratiche il nostro network di società italiane all’estero potrà supportare in merito a consulenza integrata, contabilità, payrol, servizi di assistenza all’imprenditore e alla sua famiglia, altre richieste specifiche.

SCOUTING INVESTITORI E ASSISTENZA IN ANALISI FATTIBILITÀ E BUSINESS PLAN

- Siamo in contatto con Investitori Privati che partecipano a progetti con redditività adeguata;
- Possiamo assistere le aziende che abbiamo una idea progettuale nel tradurla in un business plan e piano di fattibilità da presentare agli investitori.

RETI DI IMPRESA

- Assistenza nella creazione di una “rete di impresa” per aver maggiore forza nell’approcciare i mercati esteri unitamente ai vantaggi fiscali previsti dalla normativa italiana;

DESK IBS – SERVIZI ED OPPORTUNITÀ

DESK ESTERI IBS LINK

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Brexit EU effetto domino ?

Brexit EU effetto domino ?

Brexit EU futuro Unione Europea

BREXIT EU : DALL’INGRESSO DEL REGNO UNITO NELL’UNIONE EUROPEA ALLA BREXIT. EFFETTO DOMINO. QUALE FUTURO PER L’UNIONE EUROPEA ?

Autore: Giulia Turchetti
Novembre 2017

La “Brexit” costituisce un evento spartiacque di importanza fondamentale nella storia contemporanea, destinato a cambiare le sorti degli Stati Membri dell’Unione Europea e non solo.

Il termine è un neologismo che deriva dall’inglese, e vuole indicare l’uscita (=exit) della Gran Bretagna (=Britain) dall’unione economica e politica istituita dopo la Seconda Guerra Mondiale, che ha garantito pace, stabilità e prosperità da oltre mezzo secolo a molte generazioni. Infatti l’Unione Europea, il cui nome venne stabilito nel 1993 con il Trattato di Maastricht all’insegna di un’unione più forte e stretta dei popoli europei, non è una semplice consociazione di 28 Paesi (tra cui ad esempio Austria, Belgio, Finlandia, Francia, Germania, Italia), in quanto garantisce libertà fondamentali, ad esempio quella sancita dal Trattato di Schengen per cui i cittadini europei possono liberamente circolare da un Paese all’altro; si impegna nella protezione dei diritti umani quali dignità umana, libertà, democrazia, uguaglianza e Stato di diritto, conformemente a quanto stabilito dal Trattato di Lisbona nel 2009; e le è stato riconosciuto il premio Nobel per la Pace nel 2012 per essersi fatta promotrice di importanti diritti, tra i quali riconciliazione, democrazia e diritti umani in Europa.

Storicamente l’ingresso nella Comunità economica europea (CEE) da parte della Gran Bretagna risale al 1973 e fu la sua fortuna, poiché all’epoca godeva di un prodotto interno lordo (PIL) al di sotto della media europea.

Eppure il risultato del Referendum tenutosi il 23 giugno 2016 in Gran Bretagna ha espresso la volontà di una chiusura definitiva verso un’istituzione mai troppo amata dalla stessa, e ciò si evince anche dalla mancata adesione all’Euro da parte del Paese. Secondo gli Euroscettici britannici, l’uscita dall’Unione Europea permetterebbe all’Isola un controllo migliore sull’immigrazione, e soprattutto di essere liberi dalle burocrazie e imposizioni europee.

Naturalmente la prima conseguenza della Brexit sono state le dimissioni dell’ormai ex premier Cameron, l’allora leader del Partito Conservatore che aveva tentato fino all’ultimo di convincere gli elettori a votare per il Remain (coloro che volevano restare entro i confini dell’UE).

La Gran Bretagna è uno Stato importante in Europa e, d’altro canto, far parte dell’UE ha permesso alla stessa di non rimanere isolata rispetto a decisioni importanti in materia di economia e geopolitica.
Ma alla luce della vittoria del Leave (coloro che non volevano restare all’interno del’UE) con il 51,9% di voti è cambiata radicalmente questa situazione.
Le popolazioni di Inghilterra, Scozia, Galles e Irlanda del Nord saranno da considerare, a uscita dall’UE ratificata, extra-comunitarie, senza contare alcuni malumori cui il Nuovo Governo si trova a far fronte.

È una decisione che è stata presa nel Regno Unito, ma che frammenta la popolazione stessa del Paese, e che riguarda anche tutti i cittadini dell’Unione Europea.

A questo punto non sarà più tanto facile per i giovani italiani andare a lavorare in Gran Bretagna anche solo per imparare l’inglese. Porre fine alla libertà di movimento degli immigrati dai Paesi dell’Unione Europea in cerca di lavoro, salvo essi siano in possesso di particolari qualifiche, è la condizione che pone il governo britannico, scegliendo la tattica del “Cherry picking”, ovvero sfruttare soltanto il meglio di quello che l’UE può offrire al Regno Unito.

E inoltre verranno limitati i ricongiungimenti familiari dopo che sarà completato (29 marzo 2019) il processo di uscita di Londra dall’UE. Il Paese intende riacquisire piena sovranità a tutti gli effetti sul controllo dei suoi confini. Le sorti cambieranno anche per chi, in veste di turista proveniente dall’UE, andrà a soggiornare per un breve periodo nel Regno Unito: non sarà più sufficiente la carta d’identità, ma sarà necessario il passaporto.

Tuttavia ormai a più di un anno dal Referendum, indetto da Cameron con lo scopo di riaffermare la permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea e che ha portato ad esiti del tutto inaspettati, le sorti della Gran Bretagna restano ancora incerte e da definire. L’uscita del Regno Unito dell’UE dovrebbe formalmente avvenire a Marzo 2019, eppure prima di allora sono ancora moltissimi i punti di resistenza da risolvere. Uno di questi riguarda infatti il conto che il Regno Unito dovrà saldare nei confronti dell’Unione Europea. La cifra ammonta tra i 60 e 100 miliardi di euro. La Premier britannica Theresa May, eletta dopo le dimissioni di Cameron, chiede a tale scopo un periodo di transizione post-Brexit per poter onorare gli impegni economici nei confronti dell’Europa.

Tuttavia le contraddizioni di Theresa May lasciano trapelare segni di incertezza non solo per il futuro della Gran Bretagna ma anche per il futuro della Premier stessa. Infatti sempre più sono le critiche che le vengono mosse per contestarla e rimuoverla.

Sebbene molti sostengano che l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea non rappresenti la fine dell’Unione stessa, si assiste sempre di più ad un vero e proprio effetto domino in tanti altri Paesi, che rischia di segnare un destino ineluttabile per l’UE. Gli euroscettici d’Europa quindi si uniscono, e tra i Paesi che hanno reclamato un Referendum emulando il fenomeno Brexit, vanno ricordati la Francia con il sostegno di Marine Le Pen al Front National per la Frexit (uscita della Francia), la Germania con Beatrix von Storch, presidente del Partito AfD (Alternativa per la Germania) per l’uscita della Germania, l’Olanda con Wilders in sostegno di una Nexit (uscita dei Paesi Bassi). Questa situazione costituisce un vero e proprio campanello d’allarme, soprattutto perché il voto dei britannici a favore dell’uscita del Regno Unito dall’UE è l’evento storico più importante a cui il continente europeo abbia mai assistito dalla caduta del muro di Berlino.

Per come oggi appare, la vicenda presenta un duplice significato: da un lato, è certamente una manifestazione di libertà di un popolo che rivendica il proprio diritto a decidere per sé; dall’altro, la crescita dei nazionalisti euroscettici costituisce una minaccia di cui l’Europa dovrà tenere conto per il futuro.

FONTI ARTICOLO: “Brexit EU effetto domino ?”

- europa.eu/european-union/about-eu/eu-in-brief
- europarltv.europa.eu/it/programme/eu-affairs/uk-referendum
- repubblica.it/plus/articoli/news/eur repubblica.it/economia/brexit_il_guardian_londra
- esteri/brexit-effetto-domino-i-paesi-che-vorrebbero-il-referendum/

Brexit

BREXIT: UN ANNO DOPO

brexit - uscita da EU

QUAL È LA SITUAZIONE DEL REGNO UNITO DOPO IL REFERENDUM ?

Autore: Lorenzo Giusepponi
Traduzione a cura di Lorenzo Giusepponi
Novembre 2017

Il 23 giugno 2016, una leggera maggioranza dell’elettorato britannico ( il 51,9 % ), andando contro le previsioni dei sondaggisti e di gran parte dei politici, votava per uscire dall’ Unione Europea. Non appena emerso il risultato del referendum, la sterlina ha iniziato a perdere quota. David Cameron annunciava le sue dimissioni e la collega Theresa May assumeva il ruolo di presidente. Mentre il panico si diffondeva, la Banca d’Inghilterra, costretta a intervenire per stabilizzare la situazione, prometteva iniezioni di liquidità nel sistema bancario. Per come stanno ora le cose, il Regno Unito lascerà l’UE il 29 marzo 2019. A un anno dalla Brexit , qual è stato dunque, fino ad oggi, il vero impatto del voto sull’ economia?

Quadro macroeconomico

Durante la notte della decisione, la sterlina ha subito la più grande perdita rispetto al dollaro mai registrata in un solo giorno, raggiungendo il minimo in 31 anni. Ad oggi, la valuta si attesta a $1,33. Tuttavia, per il momento, gli esportatori hanno un doppio vantaggio, che risiede sia nella maggior debolezza della sterlina sia nel fatto che le tariffe verso l’UE non abbiano subito alcun mutamento.

brexit svalutazione della sterlina

Il piano che il governo britannico predisporrà nel prossimo futuro potrebbe influenzare l’economia del Paese. Mentre da un lato la svalutazione rappresenta un beneficio per gli esportatori, dall’altro comporta anche l’ aumento dei costi delle importazioni, ragion per cui l’inflazione interna sta aumentando più velocemente rispetto ai salari dei lavoratori, determinando così una restrizione degli standard di vita. Anche gli investimenti delle imprese hanno risentito del referendum, poiché queste sono incerte riguardo ai futuri accordi commerciali tra Regno Unito e UE e alle minacce riguardanti tariffe e barriere doganali.
I consumatori britannici si sono dimostrati inaspettatamente resistenti dopo il referendum, resistenza che ha permesso al PIL di crescere ed evitare la recessione. In realtà, l’economia è cresciuta dello 0,7 % nell’ultimo trimestre del 2017. Eppure, dall’inizio del nuovo anno, vi sono stati evidenti segni di scoraggiamento da parte degli acquirenti a causa del progredire dell’inflazione, che, a maggio, ha raggiunto il 2,9 %. Nell’ultimo trimestre del 2017, le vendite al dettaglio, una componente molto importante del consumo, sono scese dell’1,4 %.

Banche e servizi finanziari

Richard Gnodde, amministratore delegato della filiale europea di Goldman Sachs, ha affermato che, nel contesto del suo piano d’emergenza, la banca americana, che attualmente da lavoro a 6000 persone a Londra, sposterà centinaia di dipendenti fuori dalla città ancor prima che qualsiasi accordo venga fatto. Altri hanno già adottato misure ancor più drastiche. Transferwise, una delle più grandi imprese del fintech in Europa, ha dichiarato di spostare le sue sedi europee da Londra all’ Europa continentale prima del marzo 2019, in modo da mantenere l’accesso al mercato unico.

Industria automobilistica

Spesso l’industria automobilistica è altamente esposta a causa dell’integrazione a livello europeo delle sue catene di approvvigionamento e della sua dipendenza dai lavorati stranieri, ed è pertanto considerata come uno dei settori più vulnerabili nel caso di un’uscita dal mercato unico. L’adozione del regime tariffario dell’Organizzazione Mondiale del Commercio da parte del Regno Unito potrebbe portare all’introduzione di una tariffa del 10 % sui veicoli finiti. A marzo, uno studio condotto da PA Consulting ha dimostrato che se i produttori dovessero scaricare questo costo direttamente sui consumatori, il prezzo di un nuovo veicolo, tenuto conto di tutte le fasi della produzione, potrebbe salire a £ 2.372 per ogni automobile.

Edilizia e industria manifatturiera

Così come l’industria automobilistica, anche l’edilizia e l’industria manifatturiera si preparano a una consistente perdita, soprattutto nel caso in cui la Brexit dovesse comportare la fine della libera circolazione del lavoro. In un report pubblicato a marzo, la Royal Institution of Chartered Surveyors ha affermato che quasi 200.000 posti di lavoro in questi settori andrebbero perduti se al Regno Unito fosse negato l’accesso al mercato unico. Anche le camere di commercio britanniche e la CBI ( confederazione delle industrie britanniche ) hanno seriamente avvertito circa un possibile impatto della Brexit su alcune industrie. Nel 2016 circa 117.000 cittadini europei hanno lasciato il Regno Unito, 31.000 in più rispetto al 2015, il più alto valore mai registrato dal 2009.

Settore alimentare

Più della metà del cibo consumato nel Regno Unito è importato, ciò significa che la caduta post Brexit della sterlina andrà a spremere l’ industria alimentare. I fornitori hanno visto i loro costi aumentare, il che li spinge a scaricarli sui consumatori, d’altra parte i supermercati puntano a mantenere i prezzi quanto più bassi possibile in modo tale da mantenere i loro profitti.

L’opinione dei britannici riguardo la Brexit

John Twyman, sondaggista presso YouGov, sostiene che, in generale, le persone non hanno cambiato idea rispetto al voto espresso lo scorso anno. Un fatto interessante è che il 26% di coloro che avevano votato contro credono che il Regno Unito debba continuare sulla strada dell’uscita dall’ UE, poiché così ha votato la maggioranza, sostiene. Tuttavia, aggiunge che la situazione politica è “molto fluida” e, a seconda di come andranno le negoziazioni, tali opinioni potrebbero cambiare con facilità.

Le negoziazioni tra Regno Unito e UE

Le trattative tra Regno Unito ed Europa sono già iniziate e continueranno per gran parte dei prossimi dieci anni. Non si sa se il Regno Unito adotterà lo status di “ parzialmente associato ” come Norvegia e Svizzera, o se raggiungerà un accordo eccezionale. Ad ogni modo, è probabile che siano poche le politiche soggette a cambiamento, e quelle che cambieranno, lo faranno, presumibilmente, a vantaggio dell’Europa e non certo del Regno Unito. Tali pronostici derivano dall’analisi di due importanti fattori che, secondo i politologi, strutturano le questioni economiche e politiche mondiali: interdipendenza e influenza.

Attualmente l’Unione Europea è fondata su un mercato unico con regolamenti condivisi, mentre la partecipazione a ulteriori politiche, come l’euro, la difesa collettiva, la libera circolazione di beni, servizi, capitali e lavoro all’interno dello spazio Schengen, la sicurezza interna, l’immigrazione da Paesi extracomunitari, è facoltativa. I leader britannici sono tentati a selezionare le politiche, accogliendo solo quelle gradite. Londra ha proposto di riprendersi il controllo della pesca, dell’agricoltura, dei rapporti commerciali con l’estero e, in particolar modo, della politica migratoria, che ritiene svantaggiosa. Ovviamente, l’Europa non permetterà al Regno Unito di trattare tali politiche come opzionali. Di conseguenza, la prima ragione per cui è improbabile che la Brexit produca ulteriori cambiamenti politici è che il Regno Unito, nonostante si sia per molto tempo rifiutato di accettare gran parte delle politiche europee, è strettamente vincolato all’ UE rispetto a quelle a cui invece partecipa. Il Regno Unito ha bisogno delle leggi liberali dell’UE perché ne trae beneficio, il Paese necessita infatti che i Paesi continentali garantiscano l’accesso ai suoi esportatori, fornitori di servizi e individui con istruzione. È improbabile che il Regno Unito riesca a strappare molte concessioni da un’Europa di gran lunga più grande e dalla quale è asimmetricamente dipendente. Quasi il 50% delle esportazioni britanniche sono dirette in Europa e ammontano al 13 % del PIL britannico, mentre le esportazioni europee verso il Regno Unito rappresentano solo il 4 % del PIL europeo. In secondo luogo, la rapida ratifica di accordi commerciali con Paesi extra-europei, suggerita da alcuni conservatori, e diretta a potenziare la forza contrattuale del Regno Unito, sarebbe alquanto inefficace, dal momento che tali accordi richiedono solitamente un decennio o più per essere negoziati, e il Regno Unito da solo è così debole che difficilmente riuscirebbe a esercitare più influenza sugli Stati Uniti o la Cina dell’Unione Europea.

brexit esportazioni tra UK ed EU

Il Regno Unito si trova in una difficile posizione contrattuale, la sua economia e sicurezza sono troppo profondamente vincolate all’Europa e la sua forza contrattuale sul piano internazionale è troppo limitata. In teoria, il Regno Unito potrebbe portare avanti la sua minaccia di lasciare l’UE, ma in pratica, ciò che rimarrà al suo stato attuale è più di ciò che cambierà.

Fonti articolo ” BREXIT: UN ANNO DOPO ” :

- www.indipendent.co.uk
- www.washingtonpost.com
- www.bbc.co.uk
- www.theguardian.com
- www.economist.com
- www.cityam.com

Turchia Scheda Paese

Turchia Scheda Paese - Country Profile

Turchia Scheda Paese

INFORMAZIONI GENERALI SULLA TURCHIA

- Nome Ufficiale: Turchia
- Superficie: 783.560 km2
- Popolazione: 76 milioni $
- PIL: 789 miliardi $
- PIL procapite: 10.800 $
- Crescita del PIL attesa: 5%
- Capitale: Ankara (5 milioni)
- Altre città importanti: İstanbul (14 milioni), İzmir (4,0 milioni), Bursa (2,7 milioni)
- Forma di Stato: Democrazia parlamentare
- Religioni: Mussulmana, minoranze cattoliche, ebraiche
- Lingua: Turco, più diverse minoranze linguistiche
- Moneta: Lira Turca

QUADRO POLITICO DELLA TURCHIA

CAMBIAMENTI POSITIVI

- La stabilità di governo, le riforme politiche ed economiche, l’avvio dei negoziati di adesione all’UE nel 2005, il ridimensionamento del ruolo dei militari nella vita politica del paese, la profondità strategica e “zero problemi con i paesi vicini” , l’assertività regionale, l’intensificazione e la diversificazione delle relazioni esterne;

CRITICITÀ
- Democrazia ancora “in progress” , la non completa libertà di espressione, lo stallo dei negoziati con l’UE, la debole opposizione, la questione curda e cipriota, le proteste di Gezi Park, il deterioramento delle relazioni con Israele;

QUADRO MACROECONOMICO e OUTLOOK SULLA TURCHIA

ASPETTI GENERALI
La Turchia con i suoi 75 milioni di abitanti, di cui oltre la metà tra i 25 e 35 anni e un PIL in costante crescita (+4% nell’ultimo anno), si presenta come un Paese particolarmente interessante per gli investimenti esteri. Prova ne è che dopo i BRICS un nuovo termine è stato coniato da illustri economisti per indicare le nuove economie emergenti: MINT (Messico, Indonesia, Nigeria e Turchia).
Un’economia in rapida crescita in un contesto politico ed economico stabile, un mercato liberalizzato e ambiente d’investimento affidabile, con eccellenti infrastrutture – reti di trasporto e telecomunicazioni avanzate; un nuovo sistema di incentivi che offrono ampio sostegno; un mercato interno giovane, dinamico e istruito con una popolazione di 75 milioni di persone; una forza di lavoro (mano d’opera) altamente qualificata, competitiva ed a basso costo; la vicinanza a grandi mercati e forti legami con il Caucaso, l’Asia centrale, il Medio Oriente e l’Africa.

Altri aspetti da segnalare:

- Il rapporto tra volume del commercio estero e PIL è stato 49,5% nel 2012; l’integrazione della Turchia nel sistema di commercio internazionale è eccellente;
- Modello liberale: l’avvicinamento ai principi dell’economia del libero mercato è stato attuato tramite mirate riforme strutturali ed a una nuova politica liberale, favorevole nei confronti degli investimenti stranieri;
- Solidità del sistema bancario: presenza di banche straniere nel capitale dei maggiori istituti bancari turchi (Yapi Kredi – Unicredit, Teb-BNP Paribas, Oyak – ING);
- Incentivi all’attrazione di capitali stranieri: Pacchetto Erdogan, Free Zones, Organizzazioni Industriali etc. ;
- Dipendenza economica: ancora oggi la Turchia ha una bilancia commerciale passiva, soprattutto nel settore dell’energia (da poco è stato avviato un processo per ridurre la dipendenza energica).

PUNTI DI FORZA DELLA TURCHIA

- Le riforme strutturali, la stabilità e l’attrattività economica, la posizione geografica, la popolazione giovane e il mercato interno in crescita, essere il corridoio energetico tra e verso l’Europa, fondamentali economici solidi, diversificazione e accesso ad una molteplicità di mercati (1,5 miliardi di persone), sesta destinazione turistica al mondo.

DEBOLEZZE
- Dipendenza da approvvigionamenti energetici esterni, dipendenza dai flussi di capitali esterni e dalla fiducia degli investitori, deficit partite correnti.

CLASSIFICHE DI PRODUTTORI
Al mondo
2° paese (dopo la Cina) in termini di numero di migliori aziende di costruzioni
In Europa:
Produttore più grande di tessile, fertilizzanti, televisori, autobus;
2° produttore più grande di ferro e acciaio;

SETTORI IN ESPANSIONE IN TURCHIA

Automobilistico, trasporti e infrastrutture, immobiliare e costruzioni, finanziario, energetico, sanitario, ICT, macchinari, cibi e bevande.

FORECAST

OBIETTIVO 2023:
- Pil: 2.000 miliardi $, Pil pro capite: 25.000 $, Export: 500 miliardi $,10 economia mondiale

INVESTIMENTO DIRETTO ESTERO IN TURCHIA

DOING BUSINESS, FACILITA’ DI FARE BUSINESS
- Il tempo richiesto per avviare un business in Turchia è di 6 giorni, formazione delle società in un giorno;
- Avvio e gestione di un business basato sulla parità con gli investitori locali nel contesto del nuovo Codice Commerciale Turco;
- Sono permessi tutti i tipi e forme di aziende;
- Vantaggi di costo e di tempo significativi a confronto con i Paesi della regione.

OBIETTIVO DEL GOVERNO TURCO
- Incoraggiare i finanziamenti esteri diretti, di tutelare l’investitore straniero, di introdurre una logica di semplice “registrazione” degli investimenti in luogo della precedente “approvazione”;
- Principi fondamentali della legge 4875;
- Equo trattamento;
- Nessun monitoraggio pre-accessione o pre-fondazione;
- Nessun vincolo sulla proprietà delle azioni;
- Nessun obbligo nella scelta del modello societario.

FORME SOCIETARIE IN TURCHIA

L’investimento diretto può assumere diverse forme esplicitandosi, ad esempio, in una Joint Venture societaria o commerciale ovvero in entità individuali con un grado di autonomia giuridica variabile (minima nel caso di ufficio di rappresentanza, massima per le persone giuridiche i.e. società di capitali). Le forme giuridiche più utilizzate negli investimenti diretti in Turchia sono: ufficio di rappresentanza, filiale, società a responsabilità limitata, società per azioni.

UFFICIO DI RAPPRESENTANZA (liaison office)
E’ la forma giuridica in assoluto meno onerosa per l’investitore visto che la stessa non gode di autonomia ed indipendenza giuridica rispetto alla società madre (parent company). L’ufficio di rappresentanza si presenta come trasposizione sul territorio turco dell’entità giuridica straniera, avente il fine principale di “esplorare il mercato”.

REGIME IDE
- Trattamento nazionale
- Nessuno screening prima dell’ingresso/ minimo requisiti capitali
- Diritto di acquistare beni immobili
- Garanzia di trasferimento gratuito dei proventi, i dividendi e gli altri assets
- Diritto di impiegare personale espatriato
- Diritto di accesso al regolamento internazionale delle controversie

SOCIETA’ PER AZIONI (Anonim Sirketi)
Caratteristiche:
- minimo 1 socio (persone fisiche o giuridiche);
- capitale sociale minimo TL 50.000;
- (¼ da versare subito e il residuo in 24 mesi);
- gli amministratori muniti di poteri di firma sono personalmente responsabili per i debiti tributari della società, fermo l’obbligo di escussione preventiva del patrimonio sociale;
- Importante: permesso di lavoro richiede cap. soc. di 100k TL e ratio 1:5 (foreign : local)

SOCIETA’ A RESPONSABILITA’ LIMITATA (Limited Sirketi)
Caratteristiche:
- l numero minimo dei soci è di 1 (persone fisiche o giuridiche);
- Capitale sociale minimo TL 10.000 (¼ da versare subito e il residuo in 24 mesi);
- Di norma il potere di rappresentanza spetta a tutti i soci indistintamente. I soci possono nominare uno o più amministratori (socio o terzo) ma almeno ad un socio deve essere conferito il potere di rappresentanza;
- I soci sono personalmente responsabili per i debiti della società nei confronti del fisco proporzionalmente alla loro partecipazione, fermo l’obbligo di preventiva escussione del patrimonio sociale;
- Importante: permesso di lavoro richiede cap. soc. di 100k TL e ratio 1:5 (foreign : local).

FTZ FREE TRADE ZONE in TURCHIA

In Turchia vi sono 4 tipi di Zone Speciali d’investimento:
- Zone per lo sviluppo tecnologico – Parco Tecnologico (TDZ)
- Zone Industriali Organizzate (OIZ)
- Zone Industriali
- Zone Franche (Free Trade Zone)

ASPETTI FISCALI

- Imposta sul reddito delle società 20%
- In caso di distribuzione degli utili, la legge prevede una ritenuta alla fonte pari al 15%
- Imposta sul reddito delle persone fisiche15%-35%
- Imposta sul valore Aggiunto – Iva 18%
- Transfer pricing
- La disciplina del “transfer pricing” è contenuta nell’articolo 13 della normativa fiscale societaria e nei relativi regolamenti di attuazione, risalenti, rispettivamente, al 2007 e al 2008. Si tratta di una disciplina, che ricalca i principi stabiliti a livello internazionale dall’OECD (Organization for Economic Co-operation and Development) ed, in particolare, il principio del c.d. “prezzo equo” (arm’s lenght).

CARATTERISTICHE DEL SISTEMA GIURIDICO E ASPETTI LEGALI

Civil Law: sistema giuridico che si ispira ai modelli del Codice Svizzero e Codice Rocco (in materia penale). Rispetto alla normativa societaria, i modelli societari esistenti sono:
a) Società in accomandita (Komandit Sirketi Kom. Sti)
b) Società in nome collettivo (Kollektif Sirketi Koll. Sti)
c) Società a Responsabilità Limitata (Limited Sirketi)
d) Società per Azioni (Anonime Sirketi)

Lo strumento generalmente più utilizzato per avviare un’attività imprenditoriale in Turchia è il ricorso alle società di capitali (S.r.l. e S.p.A); i tempi di costituzione sono di 3-4 giorni con costi contenuti.

INCENTIVI IN TURCHIA
Le principali tipologie di incentivi offerti dal Governo alle aziende estere sono:
- Esenzione dazi doganali: esenzione totale dal pagamento dei relativi dazi doganali previsti per l’importazione di macchinari ed apparecchiature provenienti, esclusivamente, da paesi extraeuropei;
- Esenzione dal pagamento dell’IVA: esenzione totale dal pagamento dell’IVA per l’acquisto o l’importazione di macchinari ed apparecchiature da utilizzare nell’ambito di investimenti, per i quali è previsto il rilascio di apposito investment incentive certificate;
- Riduzione dell’imposta sui redditi d’impresa: il Governo ha disposto una riduzione dell’imposta sui redditi d’impresa, che può variare dal 50% al 90%, a seconda del valore dell’investimento e dell’area geografica in cui l’investimento verrà effettuato;
- Riduzione dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro: sono concessi degli incentivi per il pagamento della quota, riservata ai datori di lavoro, dei contributi previdenziali previsti a favore dei propri dipendenti. Tali incentivi possono essere concessi per un periodo compreso tra 2 e 10 anni, a seconda dell’area geografica in cui è previsto l’investimento;
Terreni in concessione: il Ministero delle Finanze può concedere agli investitori il diritto di utilizzare il terreno per 49 anni;
- Contributi al pagamento degli interessi sui finanziamenti: il Governo può concorrere al pagamento degli interessi applicabili ai finanziamenti ottenuti nell’ambito di investimenti, per i quali è prevista la concessione di incentivi. I contributi governativi sono, di regola, compresi tra i 3 e i 7 punti;
- Rimborso dell’IVA: questa tipologia di incentivo trova applicazione, unicamente, in riferimento ad investimenti effettuati in una zona geografica prestabilita.

ACCORDI BILATERALI

ACCORDI INTERNAZIONALI
- Trattati di investimento bilaterali con 85 paesi
- Accordi sulla doppia imposizione con 76 paesi
- Unione doganale con l’UE
- Accordi di libero scambio con 19 paesi
- Promozione e Protezione Investimenti (L. 27 ottobre 2003, n. 294)
- Accordo per evitare le Doppie Imposizioni (L. 7 giugno 1993, n. 195)

PAESI CON ACCORDI DI LIBERO SCAMBIO
- EFTA (Norvegia, Svizzera, Islanda, Liechtenstein), Israele, Macedonia, Bosnia-Herzegovina, Palestina, Tunisia, Marocco, Siria, Egitto, Albania, Georgia, Montenegro, Serbia, Cile, Giordania, Corea del sud, Libano, Mauritius*, Kosovo*
(*) Accordi in fase di approvazione

ASPETTI ASSICURATIVI
Condizioni di Assicurabilità SACE senza condizioni per rischio sovrano, rischio bancario, rischio privato e volturabilità polizza SACE per attività di Export o Investimento Diretto Estero nel Paese.

LINK GOVERNO TURCHIA

LINK AI DESK DELLA RETE ESTERA IBS

Turchia: un paese emergente nel cuore dei conflitti del Golfo

Turkey - un paese emergente nel mezzo della guerra

Turchia: un paese emergente nel cuore dei conflitti del Golfo

Autore: Diego Caballero Vélez
Marzo 2015

Nell’attualità quando parliamo della Turchia la prima cosa che ci viene in mente è quella di un paese dalle ricche città, buona economia, e con un sistema di educazione che promuove lo spirito dell’ Unione Europea dando agli studenti turchi la possibilità di andare in Europa per studiare, etc. In generale, la nostra idea di questo paese è quella di uno musulmano ma con una visione occidentale. L’ importanza di questo paese risiede nel suo sviluppo economico che è iniziato nel 2002 ed ancora continua.

Da quest’ anno fino ad ora, l’economia turca é progredita con una crescita economica costante del 5%, cifra incredibile considerando la crisi e le conflittualitá nei paesi vicini. La Turchia non possiede molte riserve di olio e gas ma la competitività dei suoi servizi, suprattutto nel settore del turismo, e la sua industria, lo compensano. Questa competitività ha fatto sí che molti paesi volgessero il loro interesse sulla Turchia per l’inversione nell’esportazione di prodotti.

Il settore delle energie rinnovabili è diventato uno dei più importanti e quei paesi che sono interessati ad investire lo fanno in questo settore. Soprattutto forniscono i materiali necessari di cui il paese ha bisogno per alimentare lo sviluppo di questo settore. Ma come è successo tutto ció considerando che 30 anni fa la Turchia era caratterizzata da un’economia molto povera? La risposta risiede in due punti principali: la stabilità sociale e la ricostruzione di tutto il sistema.

Il primo elemento è stato fondamentale per il successo dell’economia turca, poichè lo stato ha adottato una posizione moderata allontanandosi dagli estremismi. Inoltre “la ricostruzione del sistema” è stata una ricostruzione del sistema bancario, del controllo di bilancio statale, degli investimenti nelle infrastrutture, educazione, salute e tecnologia. Dal 2002 c’è stata una riduzione della disoccupazione, del debito pubblico e del deficit di bilancio del 19% del PIL ( considerando che comunque l’aumento economico negli ultimi anni ha subito un rallentamento).

Vorrei inoltre sottolineare l’importanza dell’aumento della classe media. Però non tutto sembra roseo attualmente per il futuro turco: un esempio ne é Erdogan, il presidente della Turchia, il cui nazionalismo musulmano sta impedendo alla Turchia la laicizzazione che tutti si aspettavano. Questo sta producendo instabilità sociale, anche per i tumulti delle regioni vicine a causa delle spinte estremiste. Quindi il futuro economico della Turchia dipenderá dall’esito delle guerre vicine (come quella della Siria), dall’avanzata del ISIS, etc.,

Inoltre la sua neutralità e stabilità sociale basata sul sistema laico, supporto per la crescita economica, come anche gli investimenti nel turismo e nelle energie rinnovabili, saranno influenti nel futuro scenario Turco, che continuerá comunque una vicina cooperazione con l’Unione Europea.

LINK Turkey Gov.

FONTI :

http://economia.elpais.com/economia/2013/06/07/actualidad/1370605232_985185.html

http://www.cnbc.com/id/100390252

http://www.foreignaffairs.com/articles/140338/daniel-dombey/six-markets-to-watch-turkey

http://www.nytimes.com/2014/12/23/opinion/akyol-how-turkey-sabotaged-itsfuture.html?_r=0

Globalizzazione

Europa e Globalizzazione

Globalizzazione ed Europa

Autore : Matteo Aristei

Maggio 2019

La globalizzazione è il fenomeno causato dall’ intensificazione degli scambi e degli investimenti internazionali su scala mondiale che negli ultimi anni sono cresciuti più rapidamente con la conseguenza di una sempre più maggiore interdipendenza delle economie nazionali, che ha portato anche a interdipendenze sociali, culturali, politiche e tecnologiche i cui effetti positivi e negativi hanno una rilevanza planetaria, unendo il commercio, le culture, i costumi, il pensiero e beni culturali .

Essendo un insieme di fenomeni che presentano aspetti molto diversi, la globalizzazione economica si concretizza in una intensificazione degli scambi commerciali accompagnata dall’ abbattimento delle barriere commerciali ; in una crescita esponenziale dei flussi finanziari all’ interno di mercati sempre più interconnessi ; nell’ aumento del numero, delle dimensioni e dell’influenza dei gruppi economici transnazionali ; nella diffusione delle nuove tecnologie, soprattutto nel campo dell’informazione, con l’ affermarsi, per alcuni, di un nuovo modello economico ( la new economy ); nell’ emergere di problemi collettivi come la povertà mondiale e il sottosviluppo, i rischi ambientali planetari, il dilemma dello sviluppo sostenibile .

La globalizzazione può creare ricchezza e lavoro, ma nasconde un potenziale negativo . L’ UE ha sempre cercato di mitigare gli effetti negativi attraverso regole e collaborazione tra paesi .

L’ Unione europea è il più grande attore nel mercato globale e usa la sua influenza non solo per imporre alti standard alle importazioni ma anche per promuovere i valori europei all’ estero . I deputati europei promuovono misure per combattere la concorrenza sleale proveniente dall’ esterno, come hanno fatto ad esempio quando hanno richiesto che ci fosse una strategia europea in seguito a un’impennata delle importazioni di forniture ferroviarie a basso costo . Per proteggere l’impiego in Europa il Parlamento sta insistendo a favore di un accordo in tempi brevi sulla modernizzazione degli strumenti di difesa commerciale . Si tratta sempre di trovare il giusto equilibrio, come nel caso della Cina .

I membri del Parlamento sono anche consapevoli di quanto la globalizzazione influisca sull’ occupazione : ad esempio sostengono iniziative per rafforzare i diritti dei lavoratori . Il Parlamento sta lavorando per la protezione delle persone in nuove forme di impiego create dall’ economia digitale . Il Parlamento sostiene anche il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione, che aiuta i lavoratori che sono stati licenziati a trovare nuovi lavori .

Per impedire che il commercio di minerali finanzi guerre e violazioni dei diritti umani, i membri del Parlamento hanno adottato a marzo una bozza di regolamento che impone un controllo dei fornitori di quasi tutte le importazioni europee di stagno, tungsteno, tantalio e oro . I grandi produttori dovranno anche dimostrare come intendono verificare che i loro fornitori rispettino le regole .

La Commissione pubblicherà cinque documenti di riflessione da questa settimana fino alla fine di giugno per lanciare un dibattito sul futuro dell’integrazione europea . Ogni documento è dedicato a un tema specifico : la dimensione sociale dell’ Europa, la globalizzazione, l’ unione economica e monetaria, la difesa e le finanze . I documenti contengono idee e scenari su come potrebbe essere l’Europa nel 2025 . L’ iniziativa terminerà a metà settembre con il discorso annuale sullo stato dell’Unione del Presidente Jean – Claude Juncker .

Il rapporto fra globalizzazione e integrazione non è d’ altra parte unidirezionale . L’ Unione possiede infatti gli strumenti per influenzare i processi globali favorendo l’affermazione di quel sistema di regole . L’ Unione è quindi in grado, almeno potenzialmente, di difendere su scala globale concetti come la responsabilità economica, sociale e ambientale : i concetti alla base del suo « modello sociale ».

Globalizzazione in EU

FONTI ARTICOLO :

https://it.wikipedia.org/wiki/Globalizzazione

http://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/priorities/globalizzazione/20170505STO73507/il-futuro-dell-europa-affrontare-la-globalizzazione

https://www.italianieuropei.it/la-rivista/item/551-l-unione-europea-come-risposta-alla-globalizzazione.html

Schengen

Schengen : TRATTATO DI SCHENGEN, COSA C’È DI NUOVO DA SAPERE

Autore : Matteo Aristei

Recentemente il sistema di informazione Schengen è stato rinforzato e si è anche discusso su un ampliamento della zona senza frontiere .

Il Trattato di Schengen ( 14 luglio 1985 ) è un accordo firmato da Belgio, Francia, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi con lo scopo di eliminare progressivamente i controlli alle frontiere interne e di introdurre la libertà di circolazione per tutti i cittadini dei paesi firmatari, di altri paesi dell’ Unione Europea e di alcuni altri paesi . Ora, lo spazio di Schengen comprende 22 dei 28 paesi dell’ UE. I 26 paesi sono Belgio, Repubblica ceca, Danimarca, Germania, Estonia, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Ungheria, Malta, Paesi Bassi, Austria, Polonia, Portogallo, Slovenia, Slovacchia, Finlandia e Svezia , ma quattro non sono membri della UE ( Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera ). Non ne fanno parte Bulgaria, Cipro, Croazia, e Romania, per cui il trattato non è ancora entrato in vigore, e Irlanda e Regno Unito, che non hanno aderito alla convenzione esercitando la cosiddetta clausola di esclusione ( opt – out ).

Le regole della zona Schengen sono che : i paesi devono prendersi la responsabilità di controllare le frontiere esterne dell’ UE; devono applicare le regole comuni di Schengen, come il controllo dello spazio aereo, terrestre e marittimo e rilasciare visti secondo un sistema uniforme ; per assicurare un alto livello di sicurezza nell’ area Schengen ci deve essere cooperazione fra le forze di polizia e di frontiera dei vari paesi attraverso il sistema di scambio di informazioni Schengen .

Schengen

Lo spazio Schengen, uno degli avanzamenti più concreti dell’ Unione europea, è una zona di libera circolazione dove i controlli alle frontiere sono stati aboliti per tutti i viaggiatori, salvo circostanze eccezionali . Ogni anno 1,25 miliardi di viaggi vengono effettuati all’ interno dell’ area Schengen . Inoltre, l’appartenenza a Schengen implica una cooperazione di polizia tra tutti i membri per combattere la criminalità organizzata o il terrorismo .

Mercoledì 24 ottobre 2018 sono state approvate le nuove regole che migliorano la gestione dei confini esterni e salvaguardano la sicurezza interna di 30 paesi europei . Il sistema di informazione Schengen è stato rinforzato per dare più sicurezza ai cittadini europei . Il SIS è stato istituito nel 1990 dopo l’ abolizione dei controlli alla frontiera nello spazio Schengen . La forma attuale ( nota come “ SIS II ”) è stata adottata nel 2006 ed è diventata operativa nel 2013 . Ci saranno regole più forti per la protezione dei dati, oltre alla supervisione da parte del garante .

Uno dei vantaggi più evidenti dell’ Unione Europea è quello della libertà di circolazione, ovvero vivere, studiare, lavorare e andare in pensione ovunque nell’ Unione . Recentemente si è parlato di un allargamento della zona Schengen : il Parlamento europeo ha chiesto varie volte se Romania e Bulgaria vengano ammessi ; il processo dell’ingresso della Croazia è in corso .

Purtroppo però, dal 2015 in seguito alla crisi migratoria e all’ intensificarsi delle minacce terroristiche, alcuni stati hanno deciso di re – introdurre i controlli alle frontiere . In alcuni casi i controlli sono stati prolungati fino al 30 aprile 2018 per la Francia, e fino al 12 maggio 2018 nel caso di Austria, Danimarca, Germania, Svezia e Norvegia . Queste misure sono state concepite per essere temporanee e eccezionali, ma sono passati due anni e ancora non è stato ristabilito un normale funzionamento del sistema . I controlli alle frontiere ostacolano la libera circolazione di persone, merci e servizi in tutta l’ UE . I controlli hanno un impatto negativo principalmente sul settore del trasporto transfrontaliero di merci e del turismo e sui lavoratori : sono infatti 1.7 milioni i lavoratori europei che tutti i giorni attraversano una frontiera per andare al lavoro . Il mantenimento dei controlli comporta per il settore pubblico dei costi amministrativi e relativi alle infrastrutture . Se il trattato di Schengen dovesse crollare, l’economia ne risentirebbe molto .

L’accordo di Schengen è un vero e proprio cardine della vita di milioni di europei, e il suo ipotetico crollo, nono solo porterebbe danni all’ economia, ma anche ai cittadini che, pian piano, non si sentiranno più cittadini europei e ciò porterà a un malessere comune .

FONTI ARTICOLO :

http://www.europarl.europa.eu/news/it/headlines/security/20181011STO15882/rafforzamento-del-sistema-di-informazione-schengen

https://www.internazionale.it/notizie/2015/09/15/come-funziona-lo-spazio-schengen-mappa

https://eur-lex.europa.eu/summary/glossary/schengen_agreement.html?locale=it

http://www.europarl.europa.eu/factsheets/it/sheet/152/politica-d-immigrazione

EU Singapore

EU SINGAPORE

VIA LIBERA AGLI ACCORDI COMMERCIALI TRA UNIONE EUROPEA E SINGAPORE

Autore : Matteo Aristei

EU Singapore

Quasi tutte le tasse doganali verranno abolite e verranno tutelati i diritti dei lavoratori e ci sarà maggiore protezione dell’ ambiente . L’approvazione di questi accordi è mirata anche a un maggiore sviluppo economico . L’ accordo era in discussione da circa dieci anni .

Singapore, oltre ad essere una delle città – stato che è al centro delle aree più dinamiche ed in forte crescita al mondo, è una delle principali destinazioni per gli investimenti europei in Asia, ed è anche il terzo maggiore investitore asiatico in Europa ( dopo Cina e Giappone ). Oltre 10 mila aziende europee hanno una sede a Singapore, che usano come base d’ appoggio per entrare nei mercati indiano, cinese e giapponese . Singapore è il quattordicesimo partner commerciale dell’ Unione Europea e il principale nella regione : è tra i primi venti partner commerciali dell’ Unione per lo scambio di beni, tra i primi cinque per lo scambio di servizi e tra i primi dieci per quanto riguarda gli investimenti diretti . Il commercio bilaterale tra UE e Singapore supera già i 52 miliardi di Euro ( di questi 2,1 miliardi sono export italiano soprattutto da parte di PMI ), mentre gli scambi di servizi si avvicinano ai 50 miliardi .

EU Singapore agreement

L’ UE Singapore hanno avviato i negoziati commerciali e di investimento nel 2010 e nel 13 Febbraio 2019, a Strasburgo la maggioranza del Parlamento Europeo ha approvato gli accordi di libero scambio e di tutela degli investimenti tra Singapore e Unione Europea . Questi nuovi accordi sono un altro modello di cooperazione dell’ Europa con l’ Asia . Gli accordi aboliranno tutte le tariffe doganali entro 5 anni e ci sarà un libero scambio di servizi in vari ambiti . L’ accordo include inoltre il rafforzamento dei diritti dei lavoratori e la tutela dell’ ambiente, tema particolarmente importante per il Parlamento . Singapore riconoscerà anche gli standard di qualità europei riguardo i prodotti agroalimentari, dispositivi elettronici e sicurezza delle automobili . Infine, i deputati hanno sostenuto un accordo di partenariato e cooperazione, per estendere la cooperazione al di là del settore del commercio, in campi quali la lotta al cambiamento climatico o al terrorismo . L’ accordo di partenariato e cooperazione è stato approvato con 537 voti favorevoli, 85 contrari e 50 astensioni .

Inoltre, l’ accordo EU Singapore tutelerà circa 190 indicazioni geografiche dell’ UE, il 25 % delle quali italiane . Tra le etichette tutelate nel settore alimentare ci sono l’ Aceto balsamico di Modena, la Mozzarella di Bufala Campana, il Pomodoro di Pachino, l’ Arancia Rossa di Sicilia, il Grana Padano, la Mortadella di Bologna, il Pecorino Romano, il Gorgonzola, la Lenticchia di Castelluccio di Norcia e il Prosciutto di Parma e quello di San Daniele . Tra quelle del settore delle bevande, invece, la Grappa, il Montepulciano d’Abruzzo, il Prosecco e il Chianti, solo per citarne alcune .

Essendo il primo accordo commerciale bilaterale tra l’ UE e un paese membro dell’ Associazione delle nazioni del Sud Est asiatico ( ASEAN ), l’ accordo fa da trampolino di lancio per ulteriori accordi di libero scambio tra le due regioni . Una volta concluso, l’ accordo commerciale può entrare in vigore il primo giorno del secondo mese che segue la conclusione . Per quanto concerne l’accordo sulla protezione degli investimenti e quello sul partenariato e cooperazione, dovranno essere gli Stati membri a ratificarli per l’ entrata in vigore .

Il relatore sugli accordi sul libero scambio e di protezione degli investimenti, David Martin ( S&D, UK ), ha sostenuto che “ il Parlamento ha dimostrato il proprio impegno a favore di un sistema commerciale regolato . L’ Unione europea con l’ accordo EU Singapore mantiene in vita un commercio libero ed equo ”.

EU agreement with Singapore

FONTI ARTICOLO

https://www.europarl.europa.eu/news/it/press-room/20190207IPR25207/ep-gives-green-light-to-eu-singapore-trade-and-investment-protection-deals
http://www.europeanaffairs.it/blog/2019/02/15/ue-singapore-il-parlamento-approva-gli-accordi-commerciali/
https://agensir.it/quotidiano/2019/2/13/parlamento-ue-via-libera-ad-accordi-commerciali-con-singapore-martin-sviluppo-economico-e-protezione-di-lavoratori-e-ambiente/
https://www.ilpost.it/2019/02/13/approvato-accordo-unione-europea-singapore/