Tunisia rivoluzione gelsomini

TUNISIA RIVOLUZIONE GELSOMINI

Tunisia Rivoluzione Gelsomini

Autrice: Elisa Mariani
Agosto 2016

LA RIVOLUZIONE DEI GELSOMINI IN TUNISIA: CINQUE ANNI DOPO

A distanza di cinque anni dalla rivoluzione dei gelsomini, molteplici sfide attendono ancora la Tunisia presieduta da Bèji Caïd Essebsi, spesso citata come esempio di successo trainante delle primavere arabe grazie ai notevoli cambiamenti apportati dal nuovo governo social-democratico.

A seguito del rovesciamento dell’assolutismo di Zine El Abidine BEN ALI, fortemente voluto dalla popolazione, soprattutto quella giovanile, in protesta per diversi fattori (povertà, disparità regionali, disoccupazione e sistema dittatoriale), è stata infatti redatta una nuova costituzione progressista incentrata sulla restaurazione di alcuni dei più importanti diritti umani quali la libertà di culto, di espressione, di coscienza, di sciopero e sull’uguaglianza tra uomo e donna per quanto concerne l’attribuzione di cariche istituzionali e questioni relative all’eredità.

Tuttavia, a tale progresso sociale e politico non è seguito un reale e concreto sviluppo economico come promesso dall’attuale governo e ciò ha portato il popolo tunisino, oggi come cinque anni fa, a scendere in piazza per chiedere nuove riforme economiche.

Il dato più preoccupante è rappresentato dal tasso di disoccupazione, che si attesta al 15,4% ad Aprile 2016 contro il 13% registrato tra ottobre 2010 e gennaio 2011, dunque il 2,4% in più rispetto al periodo in cui si ebbero le prime avvisaglie di rivolta della rivoluzione dei gelsomini. Tale dato è ancora più allarmante se si considera che il 55% dei tunisini ha meno di 25 anni.

Tuttavia, all’inizio del 2016, la Banca tunisina per la solidarietà ha accolto diverse richieste di prestiti e progetti che porteranno alla realizzazione di 14.720 posti di lavoro in più.

Inoltre, secondo stime recenti, il PIL si attesterebbe attualmente a 44,6 miliardi di dollari USA contro i 47,3 registrati nel 2014 e i 45,2 del 2015, evidenziando un netto calo.

Un altro dato significativo risiede nell’aumento del debito pubblico, da 24,6 miliardi di dollari USA nel 2012 a 28,4 miliardi di dollari USA nel 2016. L’indice di competitività delle imprese si attesta al 3,93% nel 2016 contro il 4,49% del 2010.

L’indice che misura la facilità di fare impresa migliora, seppur modestamente, nel 2015 (74), rispetto al 2014 (75) , rimanendo tuttavia distante dal valore tunisino più basso registrato nel 2010, ossia 40.

Aumenta invece la crescita dei consumi privati, passando dal +3,7 nel 2013 al +4,4 nel 2016.

A fronte della riduzione dei principali indici economici, il governo tunisino si sta impegnando per la realizzazione del Piano di sviluppo 2016-2020. Tale strategia comprende una serie di riforme volte a creare ulteriori posti di lavoro e ad intensificare la lotta contro la povertà.

Sono previsti, infatti, interventi economici su grandi opere urbane, stimoli al progresso industriale e incentivi alla green economy che richiedono lo stanziamento di 50 miliardi di euro e che sono possibili grazie allo sfruttamento di risorse del luogo e al contributo di soggetti privati. Lo scopo finale di tali interventi è avere un aumento annuale del PIL pari al 4%.

I settori più redditizi del paese sono rappresentati dai servizi e dalla manifattura, che costituiscono gran parte del PIL (rispettivamente 61.2% e 29% del PIL, secondo le stime 2015).

L’export è caratterizzato soprattutto da prodotti agricoli.
Altro tassello fondamentale per il benessere economico della Tunisia è il settore turistico, che favorisce anche la creazione di posti di lavoro.

Per quanto concerne i rapporti commerciali con l’estero, è opportuno ricordare l’importanza rivestita dall’Italia, uno dei principali alleati tunisini, con un export italiano verso la Tunisia di 3.033 milioni di € e un import italiano dalla Tunisia di 2.300 milioni di € nel 2015.

FONTI ARTICOLO “Rivoluzione dei gelsomini in Tunisia: cinque anni dopo”:

- cia.gov (Central Intelligence Agency US)
- infomercatiesteri.it
- tradingeconomics.com
- lookoutnews.it
- schedeflash.it
- esteri.it
- huffingtonpost.it